Che fatica. Non sapete che fatica per riuscire a tornare. Cioè, ero tranquillo in casa una mattina quando mi squilla il telefono: “Signore, lei ha vinto un viaggio”. Bene, che fortuna, mi dico. E dire che non avevo partecipato a nessun concorso, almeno mi sembrava.
Preparo le valigie, metto dentro un po’ di tutto perchè non mi hanno detto la destinazione (e trovarsi in montagna con solo costumi da bagno sarebbe una cosa scomoda) e mi faccio trovare davanti a casa come secondo indicazioni. Ora che ci penso era tutto molto criptico, sarei dovuto stare più attento. Passano a prendermi, provo a chiedere qualcosa all’autista ma non sa nulla, poi mi addormento. In auto mi addormento sempre. O chiedo “Tra quanto arriviamo?” o mi addormento. Meglio così per l’autista.