Supercazzola spagnola – “Open Windows”

open-windows-poster01Open Windows è essenzialmente una supercazzola. Negli anni ’70 e ’80, ci sguazzavamo dentro: virus mutanti su arcipelaghi paradisiaci sperduti ai quattro angoli del globo ma comunque tutti uguali, assassini con guanti neri che uccidevano in tutti i modi tranne che in quelli più semplici e colpi di scena come se piovessero. Poi ci siamo addormentati. E parecchio anche.

Arrivano gli anni 2000 e la supercazzola decide di traslocare perchè ormai da noi non se la fila più nessuno, non va d’accordo con i vicini che fanno sempre rumore e attaccano la lavatrice di notte che poi senti sempre quel ronzio di sottofondo che rompe il cazzo.

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La lunga estate caldissima – “The Quiet Ones”

201436173259the_quiet_onesAh, l’estate. La stagione degli ombrelloni, dell’umidità e delle zanzare. Ma anche delle piscine all’aperto, delle creme solari, dei condizionatori, del caldo, della noia, della “Guarda che bel tempo che c’è fuori, perchè non esci un po’ invece di stare sempre in casa?” e dei “Fuori caldo, meglio Playstation e gelato davanti al ventilatore”. E, ultimo ma non meno importante, la stagione del nulla assoluto cinematografico nel Paese Italico.

Una stagione in cui ci si ritrova sommersi da remake di horror usciti in patria circa due anni prima, documentari, e per l’amor del cielo chi cazzo va a vedere i documentari al cinema, e pellicole italiane che escono proprio grazie a questo momento di pausa seguendo la filosofia del “Oh, noi lo distribuiamo poi cazzi vostri”. Per non parlare poi della distribuzione di una pellicola natalizia in piena estate.

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Mannaggia al demonio – “Devil’s due”

devilsdueOggi parlo con te, ragazzina tredicenne che si fa le foto al cinema, e con te, ragazzino tredicenne con uno scooter di quelli truccati che nonostante stiano andando ai 50 all’ora pare stia passando un jet militare che va al cinema per vedere un film di quelli che zio spaccano di paura dibbbrutto. Cercate di ascoltarmi. Sono consapevole di essere un signor Nessuno ma in campo “film del terzo millennio con il diavolo” ormai penso di saperne qualcosa. Demoni, diavoli, spiriti e fantasmini cattivi ormai ci regalano più di un film all’anno. Perchè come si dice, un diavolo al giorno toglie il medico di torno. Ma visto che il diavolo fa gli sceneggiatori ma non i cervelli, ci si ritrova continuamente di fronte a prodotti di questo tipo che racchiudono tutto il proprio meglio nella strategia di marketing promozionale. Perchè  si sa, la madre del diavolo è sempre incinta.

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Tutto quello che avreste voluto sapere ma che non avete osato chiedere – “Paranormal Activity: The Marked Ones”

Paranormal-Activity-The-Marked-Ones-PosterAppena visto. Lo giuro, vengo praticamente dal cinema. Sì, ho comprato un biglietto e sono andato a vederlo. Cioè no, non ho pagato perchè avevo un ingresso gratis però al cinema ci sono andato. Non formalizziamoci sui particolari, forza. Mi sono seduto e, in compagnia di una decina di pseudo-civilizzati che stranamente non grugnivano o emettevano versi scimmieschi durante le scene di silenzio, mi sono goduto lo SPIN OFF LATINO AMERICANO DI PARANORMAL ACTIVITY. Avete letto bene.

Benvenuti nel mondo del marketing cinematografico.

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Tanto fumo, pochissimo arrosto. E quasi tutto bruciato. – “The Conspiracy”

FINAL-POSTEREhi, guarda! Cosa? E’ uscito un nuovo found footage! Che bello, non ne vedevo uno da.. una settimana fa. Sì, ma questo è diverso, eh. E che ha? C’è un sacco di tensione! Beh, quello è il minimo. Poi ci sono cose misteriose, tanto misteriose! E quindi è un modo elegante di dire che non si capisce nulla? No no, questo è proprio figo! Ci sono le cospirazioni! C’è l’assassinio di Kennedy, l’attentato alle Torri Gemelle e tutte queste cose qui! Mi avevi già catturato alla C apostrofata! Forza, guardiamolo!

Allora? Piaciuto? Meeeh.

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All the activity has lead to ‘sta minchia. – “Paranormal Activity 4”

Ehi! Sì, sono ancora vivo. Sì, respiro e scrivo ancora. Purtroppo per voi, direi. Una crisi del computer ha frenato la mia voglia ma credo di essere tornato. Ora è tutto più o meno normale, come prima, insomma. Ma intanto è passato del tempo e Novembre, puff, è volato via come niente. Come? Che dite? Non posso concludere un mese senza nemmeno una pseudo recensione? Siete proprio tanto insistenti, eh.

Quindi non è forse meglio ricominciare a scrivere con un classico di questo blog?

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Finalmente contento. – “Grave Encounters 2”

Signori e signori, benvenuti alla “first review evah” in lingua italiana di Grave Encounters 2 o meglio, come noi lo conosciamo, del sequel di Esp Fenomeni Paranormali. Almeno credo sia la prima. Ho cercato su Google e non ho trovato altre recensioni. Nelle prime tre pagine. Perchè lo sanno tutti che dopo le prime pagine si trova di tutto tranne quello che si stava cercando. D’accordo, stiamo andando fuori tema. E, tranquilli, è solo un caso che una pseudo recensione di questo tipo sia su questo blog. Cioè?

Una pseudo recensione POSITIVA. Una ogni tanto può capitare, eh. Non montatevi troppo la testa.

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Niente esorcismi durante il fine settimana – “The Devil Inside”

Esci da questo corpo, o stupido demonio! Esci, forza! Padre Giovanni, mi passi l’acqua santa. Eccola, padre Alfredo. Grazie, e ora, o meschino diavolo, preparati ad essere distrutto davanti alla forza di nostro grande, immenso e potentissimo Signore. Al mio tre, verrai inondato di luce, di purezza e di bene, condannando il tuo spirito maligno ad un’esistenza piena di dolore e di tormento!

Ehm, scusa, Padre Alfredo.. Uno! Padre Alfredo? Permette una parola? Due! Mi vuole ascoltare, padre? Due e mezzo! No, vorrei solo farle notare che… Due e tre quarti! Padre Alfredo? Che c’è, Padre Giovanni?! No, volevo farle notare che è mezzanotte passata. E quindi? Quindi è sabato. Ah, chiaro. Beh, caro e simpatico diavoletto, mi spiace. Ci vediamo lunedì mattina. Puntuale alle 8, eh. E non provare a chiamarmi al cellulare di notte, blaterando in aramaico antico o in lingue che non capisco, eh. D’accordo, arrivederci e buon fine settimana.

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Prendere i propri occhi e le proprie orecchie e cucire tutto insieme – “Apollo 18”

Questo è probabilmente uno dei film più fastidiosi e disturbanti, da un punto di vista uditivo e visivo, che abbia visto nella mia intera vita da diciannovenne.

No, non perchè mi ha stupito e il regista e tutti gli altri sono riusciti a recare disturbo tramite immagini o suoni forti. Perchè è proprio fastidioso. Ma proprio tanto. Giuro che dopo venti minuti, ho cominciato a controllare ogni 30 secondi, quanto mancasse per la fine del film. Che dura un’ora e venti. Ma andiamo per gradi. Continua a leggere

Il declino della paura – “Paranormal Activity 3”

“Signori e signori, benvenuti al corso di “Terrore e Spavento 1” che proseguirà per tutto il primo semestre. A gennaio terrete il vostro esame che sarà, naturalmente, orale e, lungo il corso di esso, verranno visionati diversi film horror. O giù di lì. Il primo che guarderemo, quest’oggi, sarà “Paranormal Activity 3″. Qualcuno l’ha già visto?” domanda il professore. Mi guardo in giro per vedere se qualcuno alza la mano.

L’aula magna è gremita di gente e con un (leggero? Per niente..) pesante imbarazzo, alzo la mano esclamando “Io! Io l’ho visto!” Nell’ambiente si alza un rumoroso brusio e mi giungono all’orecchio frasi tipo “Mamma mia, ma come ha fatto…” oppure “Ecco chi continua a finanziare quel merdaio.. Quel cretino…”. Però cerco di far finta di nulla e non rispondo. Anche perchè sotto quella tensione e quell’imbarazzo, non so che avrei potuto dire. Niente di razionale o di logico, sicuramente. Allora il professore si rivolge a me nuovamente “Vuoi venire qua a raccontarci la tua esperienza? Che cosa ne pensi? Dai, coraggio!” Cerca di spronarmi. E ora che faccio? Non posso dirgli di no, si ricorderebbe di me per sempre e l’esame finale non lo passerei mai. Va beh, faccio un respirone, prendo coraggio e mi alzo. Il brusio continua, il docente chiede silenzio. Arrivato là davanti, mi ritrovo di fronte a me un gruppo di 150 persone minimo. L’imbarazzo era alle stelle, cominciai a grattarmi l’orecchio come sintomo di forte agitazione. Poi cominciai a parlare. Questo è la trascrizione di quello che dissi quel giorno.

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